Newsletter n°7 del 09/05/2014

Non si tratta solo di una semplice competizione elettorale, ma della concreta possibilità per i cittadini europei, e per gli italiani ancor di più, di mutare il quadro e la sostanza delle prossime politiche dell’Unione Europea.

In un editoriale su “La Repubblica” dello scorso 28 aprile, Ilvo Diamanti ci ricordava quanto gli italiani si sentano delusi e lontani dall’Europa. Dati confermati dall’ultimo rapporto di Eurobarometro della primavera 2013, secondo cui, nella graduatoria che misura il senso di appartenenza alle istituzioni europee, gli italiani si collocano al ventitreesimo posto su ventotto Stati.

Un’insoddisfazione sicuramente prodotta dalle politiche tecnocratiche e rigoristiche attuate in questi anni, rese ancor più impopolari a causa della crisi economica che sta stringendo buona parte dei paesi europei. Eppure è importante ricordare che non tutte le forze politiche sono state causa di queste scelte. Perché, come in ogni Parlamento, anche in Europa qualcuno era al governo e qualcuno all’opposizione. Sono stati i partiti conservatori (Popolo delle Libertà incluso) a guidare le istituzioni europee in questo quinquennio, respingendo qualunque tipo di politica espansiva e più sensibile alla crisi, con l’opposizione parlamentare delle forze riformiste, a cominciare dal PSE.

E’ giusto precisarlo non solo per evidenziare, contrariamente alla vulgata populista che spesso domina il dibattito, che non tutti sono uguali e corresponsabili di scelte impopolari e sbagliate, ma anche per porre all’attenzione un altro aspetto. Alle prossime elezioni del 25 maggio, a differenza del passato, i cittadini potranno concretamente scegliere chi guiderà le istituzioni europee nei prossimi cinque anni. Gli elettori, infatti, esprimendo il voto per una forza politica, in concreto sceglieranno il candidato alla guida della Commissione europea ad essa collegato. E non sarà la stessa cosa se alla guida dell’organo di governo dell’Unione ci sarà Martin Schulz, candidato del Pse, o Jean Claud Junker, candidato del Ppe, per citare i due leader più conosciuti. Il cambiamento contro la conservazione. Il salto verso un processo di completamento dell’Unione politica Europea contro il mantenimento della situazione attuale, causa dell’insoddisfazione e dell’allontanamento dei cittadini dalle istituzioni. Semplificazioni, che però possono rendere in estrema sintesi il senso e l’importanza del voto del 25 maggio in cui sarà importante poter esprimere un voto utile (a far si che sia il PSE il primo partito e non le forze conservatrici) ed europeo. Il voto per il Partito Democratico può assicurare tutto questo.

P.S. Ho elencato i due principali contendenti alla carica di Presidente della Commissione Europea. Alla competizione prendono parte anche Alexis Tsipras, candidato dei partiti della sinistra radicale, Guy Verhofstadt, per le forze liberali, José Bové e Ska Keller per i Verdi Europei. Ed il Movimento Cinque Stelle? Quale è il candidato del movimento guidato da Beppe Grillo, chiamato a rivoluzionare le istituzioni europee come promette in questi giorni? Il candidato non c’è perché i Cinque Stelle non hanno stretto nessuna alleanza a livello europeo con le altre forze politiche. Ancora una volta, come avviene nel Parlamento nazionale, un movimento politico si condanna ad una sterile, anche se rumorosa, presenza. La voglia di cambiamento profondo è più che legittima, lo era nel 2013 per le istituzioni nazionali e lo è nel 2014 per quelle europee, ma utilizzata in questo modo, fuori dagli strumenti che la democrazia ci offre, rischia ancora una volta di condannare gli elettori ad una nobile ma isolata ed inconcludente opposizione, incapace di cambiare realmente le cose.

IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA

Esso costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio, che traccia, in una prospettiva di medio e lungo termine, gli impegni, sul piano del consolidamento delle finanze pubbliche, e gli indirizzi, sul versante delle diverse politiche pubbliche, adottati dall’Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e il conseguimento degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e solidale definiti nella Strategia Europa 2020. Il documento è stato già presentato alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, entro il 10 aprile come dispone la legge, al fine di consentire ad esse (come fatto nella seduta del 17 aprile scorso) di esprimersi sugli obiettivi programmatici di politica economica in tempo utile per l’invio al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea, entro il successivo 30 aprile, del Programma di Stabilità e del Programma Nazionale di Riforma (PNR).

Il Documento di economia e finanza rappresenta una svolta che mette l’Italia sulla strada della crescita e dello sviluppo. La crisi non è ancora alle nostre spalle, ma la decisione dell’esecutivo di stanziare risorse a favore della crescita e dell’occupazione è molto importante. Le misure del Def segnano un cambiamento profondo. Una fra tutte di grande importanza: il taglio dell’Irpef al fine di sostenere la domanda interna senza tagli lineari ma colpendo la spesa improduttiva. Gli altri punti principali del Documento governativo sono il taglio dell’Irap e del costo dell’energia per le aziende, l’allentamento del patto di stabilità interno e il pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni che immetterà liquidità nel sistema. Nel programma nazionale di riforma, accanto alla grande sfida della riforma delle istituzioni, il superamento del bicameralismo e il Titolo V, mette in campo quattro strategie di politica economica: il taglio dell’IRPEF sui redditi medio-bassi (10 miliardi di euro, come appena detto, a regime), il miglioramento della competitività delle imprese con la riduzione dell’IRAP e l’abbattimento del costo dell’energia per le imprese, l’incremento degli investimenti pubblici attraverso l’allentamento del patto di stabilità che per molto tempo ha strangolato la capacità di investimento dei nostri comuni e degli enti locali, attraverso un migliore utilizzo dei fondi europei, attraverso gli interventi straordinari sull’edilizia scolastica, sul dissesto idrogeologico, sull’Expo. Ed il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione: 13 miliardi di euro, che si aggiungono ai 47 già previsti e che immetteranno liquidità nel sistema delle nostre imprese. Ad esse si accompagnano azioni volte a modificare i contesti socio-economici e giuridici in cui queste strategie si devono svolgere: mercato del lavoro, riforma della pubblica amministrazione, sistema fiscale attraverso l’attuazione della delega, giustizia e sicurezza.

GARANZIA GIOVANI

Il Primo Maggio, proprio in concomitanza con la Festa dei Lavoratori, ha preso il via il Piano Nazionale Garanzia Giovani, strumento di contrasto alla disoccupazione giovanile a cui l’Unione Europea ha destinato oltre 1,5 miliardi di euro, nel biennio 2014-2015, per garantire ai giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o Neet (coloro che non studiano, non lavorano e non si formano) una offerta «qualitativamente valida» di lavoro, di istruzione, di apprendistato o tirocinio, di autoimprenditorialità o servizio civile.

Fino al 31 dicembre 2015, ci potrà registrare, attraverso il portale istituzionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, per essere poi contattati dalle strutture territoriali (centri pubblici per l’impiego o strutture convenzionate) per fissare un colloquio: questo si tradurrà in un “profilo” e un percorso di orientamento personalizzato per definire un progetto lavorativo o di formazione. Tutto ciò dovrà avvenire entro e non oltre quattro mesi dalla registrazione telematica. Si potrà così accedere ad una gamma di percorsi possibili: l’inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l’avvio di un apprendistato o di un tirocinio, un impegno di servizio civile, una formazione specifica professionalizzante, l’accompagnamento nell’avvio di una attività imprenditoriale in proprio o di un lavoro autonomo.

IN PARLAMENTO E NON SOLO

Nel mese appena trascorso, su sollecitazione del Comune di San Severino, ho interrogato il Ministro dell’Interno circa l’iter della domanda di riconoscimento del Merito Civile al Gonfalone dell’Amministrazione, domanda al momento bloccata a causa delle incertezze interpretative circa la sopravvivenza della commissione consultiva competente ad esprimere il proprio parere nella procedura di riconoscimento (vedi testo). Quella richiesta dal Comune di San Severino sarebbe un’onorificenza molto importante per il nostro territorio, giusto premio per l’impegno speso da questo territorio e dai suoi cittadini durante l’occupazione nazifascista e la guerra di Liberazione.

Ho inoltre depositato un’interrogazione, rivolta al Ministro dei Beni Culturali, circa i tempi e le modalità concrete di attuazione delle disposizioni del cd. decreto “L’Istruzione riparte” che assicuravano ai docenti l’accesso gratuito ai musei statali e agli altri siti culturali (vedi testo).

Grazie anche all’appoggio di numerosi colleghi che l’hanno sottoscritta, ho presentato, all’attenzione delle Commissioni Cultura ed Affari Sociali, una risoluzione relativa ad una tematica molto importante: quella del primo soccorso nelle scuole, riguardo alla quale, nei mesi scorsi, avevo presentato anche uno specifico ordine del giorno rivolto al Governo. Un tema che ho avuto modo di approfondire anche grazie all’impegno di Leonardo Carelli e della onlus David Carelli che molto si sta spendendo per diffondere la conoscenza dei corsi di primo intervento negli istituti scolastici, anche attraverso il coinvolgimento di associazioni come la Croce Verde e la Croce Rossa (vedi testo).

Nell’ambito del procedimento di approvazione della cd. Legge del Rio, ho cofirmato, insieme ad alcuni colleghi del Partito Democratico, un ordine del giorno rivolto al Governo diretto ad assicurare, a fronte del riordino delle competenze delle Province, la sopravvivenza di servizi culturali importanti come i sistemi bibliotecari provinciali che in questi anni, in tutto il territorio nazionale, hanno garantito un’efficiente messa in rete dei servizi bibliotecari tra i vari Comuni con la produzione di interessanti economie di scala da parte delle biblioteche partecipanti (vedi testo).

Ma oltre al lavoro in aula ed in Commissione, quello appena trascorso è stato un mese denso di impegni ed incontri a Roma come nella mia provincia. Nell’ambito della mobilitazione nazionale indetta lo scorso 18 aprile ho incontrato, insieme al senatore Mario Morgoni, le forze sindacali della provincia di Macerata, per valutare insieme le azioni più opportune al fine di sollecitare il Governo a rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga. Lo scorso 17 aprile ho preso parte ( purtroppo solo con un intervento scritto, a causa dei lavori d’Aula legati all’approvazione del Documento di Economia e Finanza) all’interessante convegno, promosso da Università degli studi di Camerino, Cna e associazione Nuovo Riformismo, dal titolo “Un progetto pilota per l’area di Torre del Parco e Lanciano. Verso un piano strategico della sinclinale camertino-fabrianese”. Un’occasione di riflessione sulle possibilità di rilancio dell’area montana, sia attraverso il potenziamento delle infrastrutture- grazie al completamento dei lavori della Quadrilatero- sia attraverso interventi di riqualificazione di strutture importanti, come le cd. Casermette, del cui processo di trasferimento mi sono occupata in questi mesi.

A fianco degli impegni più istituzionali, ho avuto l’opportunità di prendere parte, come relatrice, a due appuntamenti culturali svoltisi presso la Camera dei Deputati: le presentazioni, rispettivamente il 9 ed il 29 aprile, dell’e-book “Caccia ai Pionieri. Raccontiamo il cambiamento attraverso le storie di chi lo sta generando”, promosso dall’associazione Rena, e del volume “Femminile Plurale”, edito dalla casa editrice Vydia. Due momenti partecipati nel corso dei quali ho avuto l’opportunità di conoscere e condividere storie ed esperienze innovative ed interessanti.

E A PROPOSITO DI EUROPA

In vista del prossimo appuntamento elettorale del 25 maggio, vi consiglio di leggere un utile volumetto scritto dalla mia collega, capogruppo del Pd in Commissione Politiche Europee, Alessia Mosca, candidata al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord Ovest. Il libro, scaricabile in ebook e consultabile sul sito www.alessiamosca.it, vuole condividere alcune riflessioni sul ruolo che l’Europa svolge ormai nella vita di ogni cittadino italiano e sulle prospettive politiche che l’Unione dovrebbe darsi nella prossima Legislatura.

Proprio da quel volume ho voluto prendere la citazione con cui chiudo questo numero della newsletter : “Le dodici stelle (della bandiera europea, ndr) significano per me che si potrebbe vivere meglio su questa terra solo se, ogni tanto, si alzasse gli occhi a guardare le stelle” (Vaclav Havel, 1990). Un auspicio che come cittadini, elettori e rappresentanti delle istituzioni, dovremmo fare nostro per provare a guardare con ambizione al prossimo futuro.