25 MAGGIO. ELEZIONI EUROPEE 2014:
Un derby tra rabbia e speranza
Quella che ci attende tra pochi giorni non è solo un’altra competizione elettorale.
I cittadini europei, a cominciare dagli italiani, avranno la concreta possibilità di mutare il quadro e la sostanza delle prossime politiche dell’Unione Europea.
In un editoriale su “La Repubblica” dello scorso 28 aprile, Ilvo Diamanti ci ricordava quanto gli italiani si sentano delusi e lontani dall’Europa. Dati confermati dall’ultimo rapporto di Eurobarometro della primavera 2013, secondo cui, nella graduatoria che misura il senso di appartenenza alle istituzioni europee, gli italiani si collocano al ventitreesimo posto su ventotto Stati.
Un’insoddisfazione sicuramente prodotta dalle politiche tecnocratiche e rigoristiche attuate in questi anni, rese ancor più impopolari a causa della crisi economica che sta stringendo buona parte dei paesi europei. Eppure è importante ricordare che non tutte le forze politiche sono state causa di queste scelte. Perché, come in ogni Parlamento, anche in Europa qualcuno era al governo e qualcuno all’opposizione. Sono stati i partiti conservatori (Popolo delle Libertà incluso) a guidare le istituzioni europee in questo quinquennio, respingendo qualunque tipo di politica espansiva e più sensibile alla crisi, con l’opposizione parlamentare delle forze riformiste, a cominciare dal PSE.
E’ giusto precisarlo non solo per evidenziare, contrariamente alla vulgata populista che spesso domina il dibattito, che non tutti sono uguali e corresponsabili di scelte impopolari e sbagliate, ma anche per porre all’attenzione un altro aspetto. Alle prossime elezioni del 25 maggio, a differenza del passato, i cittadini potranno concretamente scegliere chi guiderà le istituzioni europee nei prossimi cinque anni. Gli elettori, infatti, esprimendo il voto per una forza politica, in concreto sceglieranno il candidato alla guida della Commissione europea ad essa collegato. E non sarà la stessa cosa se alla guida dell’organo di governo dell’Unione ci sarà Martin Schulz, candidato del Pse, o Jean Claud Junker, candidato del Ppe, per citare i due leader più conosciuti. Il cambiamento contro la conservazione. Il salto verso un processo di completamento dell’Unione politica Europea contro il mantenimento della situazione attuale, causa dell’insoddisfazione e dell’allontanamento dei cittadini dalle istituzioni. Semplificazioni, che però possono rendere in estrema sintesi il senso e l’importanza del voto del 25 maggio in cui sarà importante votare ed esprimere un voto europeo ed utile a far si che sia il PSE il primo partito e non le forze conservatrici.
Per questo nella competizione tra chi vuole costruire un’Europa migliore e chi vuole continuare a speculare sulla rabbia e l’insoddisfazione io scelgo il PARTITO DEMOCRATICO esprimendo due delle tre preferenze per la capolista della circoscrizione Centro, Simona Bonafe’, e per l’europarlamentare uscente Roberto Gualtieri (www.robertogualtieri.it), definito, da Martin Schulz come “uno dei deputati più influenti del Parlamento europeo” per il lavoro svolto in questi anni con competenza e passione. (CONSULTA IL PROGRAMMA DELLE EUROPEE 2014 DEL PARTITO DEMOCRATICO)
COME SI VOTA:
– Si vota solo Domenica 25 maggio dalle 7 alle 23 –
L’elettore dovrà scegliere una delle liste candidate facendo una croce sul simbolo della lista.
E’ possibile esprimere fino a tre preferenze, scrivendo il nome dei candidati accanto al simbolo. Se tra le tre preferenze almeno una non cambia di genere, la terza è nulla, senza invalidare, però, il voto per le prime due preferenze
BARRA IL SIMBOLO DEL PD SCRIVI BONAFE’ E GUALTIERI