Newsletter n°35 del 26 aprile 2017

EDITORIALE

Tanti sono i temi che meriterebbero attenzione in queste poche righe. Ho deciso però di iniziare questo nuovo numero della newsletter ricordando l’appuntamento che ci attende, iscritti ed elettori, il prossimo 30 aprile: quello con le primarie del Partito Democratico.

C’è una considerazione preliminare che voglio fare a questo proposito: con tutti i limiti che, per primi noi iscritti, riconosciamo al nostro partito, il 30 aprile rappresenta, ancora, senza retorica, un appuntamento importante con la democrazia, con la costruzione di una proposta politica aperta agli iscritti ed ai cittadini. Permettetemi di rivendicarlo e di ricordarlo, come dicevo, senza retorica ma anche con un po’ di orgoglio. Mentre altre forze politiche rimettono ad altri strumenti la scelta del proprio leader e dei propri quadri dirigenti, il Pd continua a lasciare aperta a tutti coloro che si riconoscono nella sua proposta politica la possibilità di prendere parte alla scelta del proprio segretario. Non è una scelta di ridotta portata che ha già visto alla prova in quasi 10 anni di fondazione di questo partito 4 segretari e si è sempre accompagnata alla partecipazione di migliaia di cittadini. Un processo che ha consentito in questi anni al Partito Democratico di crescere, radicarsi, non privo di difetti ma capace in ogni caso di offrire al Paese, a livello locale e nazionale, una classe dirigente capace e rinnovata. Un dato confermato anche da questa nuova tornata che vede il confronto di tre candidati, diversi per storia, esperienze, proposte, ma rappresentativi, in ogni caso, della pluralità che non ha smesso di animare, nonostante quello che costantemente si dice, il Partito Democratico e che, mi auguro, al di là del risultato del 30 aprile, continui ad animare, senza ulteriori strappi ed abbandoni, il nostro partito anche dal 1 maggio in poi. Perché è la sfida dei giorni che seguiranno il 30 aprile quella che aspetta il Pd e che il Pd deve affrontare e provare a vincere.

Come sapete, la mia scelta sarà a sostegno di Matteo Renzi e del suo ticket con Maurizio Martina. Per quello che si è costruito nei 1000 giorni di governo, per il rilievo che la sua stessa mozione pone sui temi dell’Europa, della cultura, della ricostruzione dei nostri territori colpiti dal sisma, per il completamento del processo di costruzione del Partito Democratico, un processo avviato ormai quasi 10 anni fa che non può tornare a scelte identitarie legate ai partiti che hanno dato vita al Pd, ma che deve essere capace di affrontare la crisi dei movimenti politici e dei corpi intermedi, senza rifiutare lo strumento associativo ma dando ad esso forme e strutture nuove e in grado di radicarsi nella società e di ascoltarne i bisogni. (CLICCA QUI)

Un grande lavoro ci aspetta, l’auspicio, intanto, è che il prossimo 30 aprile sia una sana ed autentica festa democratica.

DECRETO TERREMOTO

Approvato in via definitiva dal Senato il decreto contenenti “misure urgenti a sostegno dei territori colpiti dal sisma”. Il provvedimento in esame contiene una serie di misure, in vari ambiti, volte ad accelerare i procedimenti in corso e la realizzazione degli interventi delle strutture d’emergenza e degli edifici scolastici, a sostenere le fasce deboli della popolazione, a potenziare la dotazione di personale utilizzato per le attività di ricostruzione, nonché a prorogare alcuni termini di adempimenti tributari e attribuire alle imprese, ai lavoratori autonomi e agli agricoltori la possibilità di contrarre finanziamenti agevolati per il pagamento dei tributi fino all’anno 2018. La Commissione Ambiente prima e l’Aula dopo, nel corso dell’esame, hanno modificato e integrato il testo in molte parti, approvando circa 150 emendamenti. Come sottolineato dalla relatrice, Chiara Braga (PD), il provvedimento si fonda su alcune direttrici di intervento rafforzate anche nel corso dell’esame in sede di Commissione referente: la semplificazione di norme procedurali per la realizzazione delle strutture indispensabili al superamento dell’emergenza e all’avvio della fase di ricostruzione, il supporto all’operatività delle strutture delegate alla gestione dell’emergenza e alla fase della ricostruzione con particolare attenzione alle esigenze degli enti locali, l’attenzione alle fasce sociali più deboli che vivono la tragedia del sisma attraverso una specifica misura di sostegno, le misure di sostegno alle attività economiche già insediate nei territori colpiti dal terremoto, anche sotto il profilo della tutela del c.d. danno indiretto, l’individuazione di ulteriori nove Comuni della Regione Abruzzo colpiti da eventi sismici successivi al 30 ottobre 2016 e non ricompresi inizialmente tra quelli interessati dal DL 189/2016. Viene inoltre stabilita la destinazione della quota di competenza statale dell’8 per mille dell’Irpef relativa agli anni dal 2017 al 2025 agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali interessati dal sisma.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre annunciato (come già anticipato dal Governo durante le sedute della Commissione Ambiente impegnata nella conversione del decreto) che nella manovra economica, che verrà emanata nei prossimi giorni, sarà inserito l’ulteriore fondo pluriennale di 1 miliardo di euro l’anno a sostegno delle aree colpite dal sisma, destinato alla ricostruzione, al sostegno al reddito e alle attività delle imprese, attraverso l’istituzione di specifiche zone franche nelle aree interessate e misure ulteriori per la sicurezza degli edifici anche nelle zone fuori dal cratere.

APPROFONDISCI

MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

La proposta di legge, approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 29 marzo 2017 da una maggioranza più ampia di quella che sostiene il Governo, introduce una disciplina unitaria organica relativa ai minori stranieri non accompagnati, rafforza gli strumenti di tutela garantiti dall’ordinamento e cerca di assicurare maggiore omogeneità nell’applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale. La “Legge Zampa”, dal nome della prima firmataria, la deputata Sandra Zampa del PD, si ispira ai principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, della Convenzione sui diritti dell’infanzia e della Carta europea dei diritti della persona e onora il valore della persona e della dignità umana.

In considerazione della condizione di maggiore vulnerabilità, la legge sancisce che i minori stranieri non accompagnati, a prescindere dall’intenzione di richiedere protezione internazionale, sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori cittadini italiani o dell’Unione europea e hanno, pertanto, il diritto di accedere al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Così pure è stato introdotto il principio generale del divieto di respingimento alla frontiera e la priorità assicurata all’interesse superiore del minore nella gestione di servizi dedicati all’infanzia per la prima accoglienza, nonché nelle nuove procedure per l’identificazione e l’accertamento dell’età del minore straniero non accompagnato. Sono state modificate le norme relative alle indagini familiari prevedendone l’attivazione immediata e introducendo un criterio di preferenza in base al quale, qualora siano individuati familiari idonei a prendersi cura del minore straniero non accompagnato, tale soluzione deve essere preferita al collocamento in comunità e sono stati individuati criteri precisi da rispettare nell’assegnazione delle strutture di lungo periodo.

È definito minore straniero non accompagnato il minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea, che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle legge vigenti nell’ordinamento italiano.

Viene ridotta da 60 a 30 giorni la permanenza massima in strutture di prima accoglienza destinate ai minori. In questo lasso di tempo si svolgerà l’identificazione, che deve avvenire entro 10 giorni, e il minore riceverà informazioni sui propri diritti. In attesa che vengano terminate le procedure di identificazione l’accoglienza del minore è garantita in strutture dedicate: si evita così la promiscuità, separando i minori dagli adulti, troppo spesso fonte di problemi quali la dispersione dei minori, la possibilità di 3 un loro reclutamento da parte della criminalità e di essere vittime di abusi e, contestualmente, di problemi per la sicurezza.

La procedura di identificazione del minore sarà uguale ovunque in Italia e prevede una successione graduale di interventi da compiere con garanzie e sostanziali tutele per i minori. Quello dell’identificazione è infatti il passaggio fondamentale per l’accertamento della minore età, da cui a sua volta dipende la possibilità di applicare le misure di protezione in favore dei minori non accompagnati. Il primo intervento si svolge nella strutture di prima accoglienza: il personale qualificato svolge un colloquio con il minore, alla presenza di un mediatore culturale, per approfondire la sua storia personale e familiare e per far emergere ogni altro elemento utile alla sua protezione. Resta fermo che, prima dell’accertamento dell’identità da parte delle autorità di pubblica sicurezza, debba sempre essere garantita un’immediata assistenza umanitaria. In caso di dubbio circa l’età dichiarata, questa viene accertata principalmente attraverso un documento anagrafico. Nel caso persistano “dubbi fondati” la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni può disporre esami socio-sanitari volti all’accertamento dell’età. In questo caso, vi è l’obbligo di informare lo straniero, con l’aiuto di un mediatore culturale, in una lingua che comprenda e conformemente al suo grado di maturità e di alfabetizzazione, del fatto che la sua età può essere determinata con esami socio-sanitari, sul tipo di esami a cui deve essere sottoposto, sui possibili risultati attesi e sulle eventuali conseguenze di tali risultati, nonché su quelle derivanti da un suo eventuale rifiuto a sottoporsi a tali esami. Tali esami devono essere svolti in ambienti idonei e da professionisti, utilizzando modalità meno invasive possibili e rispettose dell’età presunta, del sesso e dell’integrità fisica e psichica della persona. Sono vietati gli esami che possono compromettere lo stato psico-fisico della persona. L’esito dell’accertamento viene comunicato in modalità adeguate all’età, maturità, al livello di alfabetizzazione e in una lingua che possa comprendere. Qualora, nonostante gli accertamenti, permangano dubbi sulla minore età, questa è presunta ad ogni effetto di legge. Il provvedimento di attribuzione dell’età può essere impugnato e, in tal caso, il giudice decide in via d’urgenza entro 10 giorni.

Al fine di scongiurare la cattiva prassi segnalata da diversi territori di un tutore che ha in carico decine di minori stranieri non accompagnati è prevista l’istituzione presso ogni tribunale per i minorenni, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, di un elenco di tutori volontari disponibili ad assumere la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più minori, quando la tutela riguarda fratelli o sorelle. All’elenco possono essere iscritti cittadini selezionati e formati dai Garanti regionali e delle Province autonome di Trento e di Bolzano per l’infanzia e l’adolescenza, i quali possono collaborare con i tribunali (protocolli d’intesa) per promuovere la nomina dei tutori volontari. Laddove il Garante regionale non sia stato nominato, provvede temporaneamente l’ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza con il supporto di associazioni esperte nel settore delle migrazioni e dei minori, degli enti locali, dei consigli degli ordini professionali e delle università.

Una delle novità principali del provvedimento è l’ampliamento della rete dello SPRAR (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) anche ai minori stranieri non accompagnati non richiedenti asilo. In tal modo si fornisce ai Comuni che vi aderiscono maggiore sostegno in termini di supporto anche finanziario e la possibilità di avere un periodo pluriennale nel quale poter pianificare il proprio intervento. Viene disciplinato in modo organico, anche a partire dalla giurisprudenza in materia, il rilascio del permesso di soggiorno per i minori che può essere concesso anche prima della nomina formale del tutore. Sono previste due sole tipologie di permesso di soggiorno: quello per minore età e quello per motivi familiari. Il primo viene rilasciato dal questore, su richiesta dello stesso minore, anche direttamente e anche prima della nomina del tutore, nel caso in cui il minore straniero non accompagnato venga rintracciato nel territorio nazionale e segnalato alle autorità competenti. Questo tipo di permesso di soggiorno è valido fino al compimento dei 18 anni. Il permesso di soggiorno per motivi familiari è rilasciato dal questore quando il minore non è collocato in una casafamiglia, ma è affidato a un cittadino italiano o straniero. Viene introdotta, inoltre, una nuova disposizione che prevede l’affidamento ai servizi sociali fino al ventunesimo anno di età per quei minori che hanno intrapreso un percorso di integrazione, ma che raggiunta la maggiore età necessitano di un supporto prolungato di assistenza.

CANDIDABILITA’ ED ELEGGIBILITA’ MAGISTRATI

Approvata alla Camera la proposta di legge che detta nuove regole per la partecipazione dei magistrati in politica. Si tratta di un provvedimento importante che attiene alla funzione della magistratura, ai principi costituzionali di indipendenza, autonomia e divisione dei poteri e al rapporto tra questi principi e il diritto all’elettorato passivo. Rispettando l’impianto già votato dal Senato, la Camera ha modificato il testo, tenendo insieme, nel giusto equilibrio, la possibilità di svolgere un ruolo di servizio istituzionale senza fare venir meno, sia nella fase della candidabilità e dell’eventuale elezione e sia nel successivo ricollocamento – successivo al mandato – questi principi e quel ruolo e quella percezione di terzietà che una funzione come quella di magistrato deve intrinsecamente portare con sé. Il testo approvato riesce quindi a tenere unite tre esigenze fondamentali: rispettare l’autonomia tra i diversi poteri dello Stato; impedire che venga compresso il diritto costituzionale all’elettorato passivo per una categoria di persone, i magistrati, che invece hanno tutto il diritto di decidere di servire il Paese in modalità diverse da quelle giurisdizionali; e, infine, impedire che la temporanea militanza politica e istituzionale costituisca uno strumento che possa essere utilizzato in maniera impropria per chi volesse decidere di sovrapporre il proprio ruolo giurisdizionale con quello politicoamministrativo, con le ovvie e non positive conseguenze che da ciò ne deriverebbero.

I magistrati non possono essere candidati alle elezioni europee, politiche, regionali e alla carica di consigliere o presidente delle Province autonome di Trento e Bolzano nonché alla carica di sindaco e consigliere metropolitano se prestino servizio, o lo abbiano prestato nei cinque anni precedenti l’accettazione della candidatura, in sedi o uffici giudiziari con competenza ricadente, in tutto o in parte, nella Circoscrizione elettorale interessata. Rispetto alla disciplina vigente per le elezioni politiche, le disposizioni introducono dunque una serie di novità: si prevede una incandidabilità e non una ineleggibilità. Ciò comporta la preclusione della possibilità di presentare la candidatura.

L’articolo 2 introduce il divieto di assumere incarichi di Governo nazionali, regionali o comunali3 per i magistrati che non siano collocati in aspettativa. Attualmente è previsto il collocamento fuori ruolo di diritto ovvero il collocamento in aspettativa per gli appartenenti alle magistrature ordinaria e speciali chiamati a ricoprire incarichi di Governo nazionale. Per quanto attiene, invece, agli organi di governo locale al momento l’aspettativa è facoltativa. L’articolo 4 prevede che durante il mandato elettivo e durante Io svolgimento di incarichi di Governo il magistrato deve obbligatoriamente trovarsi in aspettativa. Durante l’aspettativa vengono maturati i requisiti pensionistici e l’anzianità di servizio. Prevista l’istituzione, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, presso la Presidenza del Consiglio, di un’unica banca dati, consultabile pubblicamente, da aggiornare semestralmente, nella quale è raccolto l’elenco dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, nonché gli avvocati e procuratori dello Stato, collocati in posizione di fuori ruolo. Attualmente non sono previsti vincoli di funzione al ricollocamento del magistrato non eletto. Con il testo approvato, nei due anni successivi alla data delle elezioni i magistrati non eletti non possono esercitare le funzioni inquirenti e le funzioni permesse possono essere svolte solo in un ufficio fuori dalla Circoscrizione in cui è avvenuta la candidatura.

Vengono inoltre inserite regole specifiche e chiare per il ritorno dei magistrati in servizio dopo lo svolgimento del mandato elettivo.

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IN PARLAMENTO

Approvati in via definitiva dal Consiglio dei Ministri i decreti legislativi attuativi della Buona Scuola, provvedimenti su cui la Commissione di cui faccio parte ha dato il proprio parere, diretto a migliorare e potenziarne i contenuti, dopo un lungo ed approfondito lavoro di confronto e dialogo con tutti i soggetti, istituzionali, associativi, sindacali, del mondo della scuola. Un impegno di cui siamo particolarmente orgogliosi perché le deleghe rappresentano la parte più innovativa e qualificante della legge 107, quella che guarda al futuro e alla scuola che immaginiamo.

Rivelano e concretizzano la vera portata di riforma della Buona Scuola mettendo le studentesse e gli studenti al centro di un progetto che punta a fornire loro un’istruzione e una formazione adeguate a standard e obiettivi internazionali. Abbiamo deciso di investire sul sapere e sul saper fare, per dare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi gli strumenti utili per realizzare il loro progetto di vita e contribuire alla crescita e alla competitività del Paese.

Le otto deleghe riguardano:

• il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado;

• la promozione dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;

• l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 (dalla nascita fino a sei anni);

• l’adeguamento della normativa in materia di valutazione e certificazione delle competenze degli studenti e degli Esami di Stato;

• il diritto allo studio;

• la revisione dei percorsi dell’istruzione professionale;

• la promozione e la diffusione della cultura umanistica;

• il riordino della normativa in materia di scuole italiane all’estero.

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Venendo alla mia attività del mese, il Governo ha approvato il testo di tre ordini del giorno presentati al decreto terremoto relativi a temi di cui mi sono occupata : il primo ( su cui avevo presentato anche un emendamento al decreto in sede di conversione) che impegna il Ministero dell’istruzione a salvaguardare le autonomie scolastiche attualmente presenti nelle aree colpite dal sisma

il secondo che accoglie l’interrogazione da me presentata nei mesi scorsi per la attuazione, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di un percorso di informazione e coinvolgimento delle imprese delle aree terremotate rispetto alle misure e ai benefici previsti nei provvedimenti normativi adottati nei mesi scorsi. Il terzo, infine, che impegna il Governo ad estendere, nelle quattro regioni colpite dal terremoto, i benefici dell’art bonus ( già garantiti per i beni ecclesiastici) anche a favore dei beni privati a destinazione pubblica così da garantire un recupero di strutture che, anche se non pubbliche, rappresentano un patrimonio culturale significativo, importanti elementi di valorizzazione turistica.Proprio per valorizzare e sostenere il patrimonio culturale delle aree terremotate è stata inaugurata poche settimane fa agli Uffizi ho partecipato alla conferenza di inaugurazione della mostra “Facciamo presto. Marche 2016-2017: tesori salvati, tesori da salvare”- che rimarrà aperta fino al 31 luglio prossimo- curata dal Ministero dei Beni Culturali, con il coinvolgimento delle comunità locali. Per ogni biglietto di ingresso alla Galleria venduto durante il periodo di apertura dell’esposizione un euro sarà destinato al recupero dei beni culturali delle aree colpite dal sisma LEGGI ARTICOLO

Bello e partecipato l’appuntamento a Macerata in vista delle primarie del prossimo 30 aprile con il Ministro Maurizio Martina. Un’occasione per parlare di futuro del Pd, ma anche di aree interne, Europa, partecipazione dei giovani alla politica, produzione di qualità, per provare, insieme, a favorire idee e confronto.

Fedele all’impegno di consigliarvi letture interessanti vi segnalo questo mese il bel libro di Valentina Polci, edito da Quodlibet,  dedicato alla scrittrice Dolores Prato  che ho avuto l’opportunità di presentare qualche settimana fa a Macerata. Un’occasione per indagare meglio sulla figura di una scrittrice profondamente legata alla nostra provincia e per allargare lo sguardo sull’Italia contemporanea e su Roma Capitale.

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